Il cielo, un anno
fa. Il caldo pure, la
tua voce. Milioni
di pensieri e respiri
tenui, tremando
nell’attesa d’una
carezza.
Ci sono nuvole che
raccontano echi
che sanno di buono,
come certe
notti quando è
un vecchio che sa
come convincerti che
l’infinito sia dentro
un borsone.
Poi cresci, e come il
Tempo ti consumi,
sei ruga tra le tue
rughe, grigio che
avanza. Un anno, un
altro, una Vita…
E addio agli
echi che sapevano
di buono.
(19 luglio 2015)