C’era un Tempo…
Il ricordo trema nell’eco
della parola che, vana,
rimette assieme ciò
che può dei cocci d’una
Vita. Dunque, fummo.
Socchiudo gli occhi e
tutto torna come allora:
l’odore del canale,
la collina che disegna
carezze materne, quel
gatto senza un occhio
che si nasconde ancora
nel fianco del carrubo.
Era la nostra Primavera:
stagione ingenua che
non conosceva calendario,
urla d’amanti, sudore
al forno che sputava pane.
Quanti capelli avevo, io,
allora: e quanti sogni.
Poi venne il temporale
e fu quasi estate. Mi
sorpresi a sfiorare il sale
della terra: tarassaco
che non sa cosa sia il peso,
il Tempo e la stagione.
(19 maggio 2015)