Buona vita a te,
che non mi leggerai.
Che il sole sia luce
infine, il mare tenue
nenia, che il vento
sappia darti le carezze
che desideri.
Una strada corre e
noi non abbiamo più
il fiato per sostenerne
il passo: scompari,
tu, e io muoio così,
una volta di più.
Perché noi siamo di
questa carne e di
questo sangue, siamo
inferno e notte, voce
che non parla, mano
che non riscalda.
Siamo l’occasione che
non cogliemmo, ieri
e oggi: il domani che
non avremo, il viso
che sa bere solo
lacrime.
(31 maggio 2014)