La nuova politica insegna: occupa più che puoi i Social. Ed esisti.
Vale per chiunque. Addio ai vecchi comunicati stampa, al diavolo le colonne dei giornali: preistoria ormai.
Organizzi un evento qualsiasi? Dimenticati di tutto ma non di accumulare selfie sorridenti. Fa nulla se il tuo pubblico reale non andrà oltre le dita di due mani: su Facebook potrai pontificare sul successo virtuale. Amen.
E’ la nuova corsa all’oro dei nostri tempi ed è un tipo di… impresa che fa proseliti pure nelle nostre Periferie. Anzi, no, da noi anche di più. Normale: il web è un bel treno con cui accorciare le distanze con il mondo che conta e da cui ti tiene lontano l’assoluta carenza di infrastrutture, nel fatidico reale.
C’è sempre una logica in ciò che succede. Ci sta pure quando tutto pare poco logico. E’ un tipo di lezione che si impara in fretta e costa, comunque, meno sforzi che non puntare sulla qualità delle proposte, delle idee o degli eventi. Il guaio è che ciò si verifica soprattutto nel mondo locale della Cultura. O presunta tale.
Ecco allora splendidi casalinghi, termine che usiamo con rigoroso significante unisex, che si trasformano in organizzatori, curatori e critici d’Arte, scrittori, fotografi, giornalisti/opinionisti, consiglieri/consigliori, immancabili attivisti politici. Gente buona per ogni stagione, sotto tutti i padroni, sulla cresta di ogni onda.
Si chiama presenzialismo: “L’impegno o il vezzo di essere presente a riunioni, sedute, manifestazioni, incontri culturali, trasmissioni televisive, ecc., quando se ne presenti la benché minima occasione, sia per motivi di immagine o di personale esibizionismo, sia per concrete necessità di contatti politici o di lavoro”.
Tuttavia, soltanto esserci non rende appieno. Un pizzico di qualcosa in più completa l’opera. Bussando alle porte giuste si conquista l’ambito posto al sole di chi non è presente solo come spettatore. Il casalingo smette la corteccia del bruco e vola alto con le ali del neo vip. Faccia tosta e zero idee: fanculo il risultato.
Un altro selfie, please. E se pure gli eventi sono copia/incolla, se il territorio non decolla così, se ci ridono dietro… basta non dirlo sui Social. Smile!
(2 giugno 2018 – pantareiproduzioni)