Arriva, lenta, la nuova
Primavera: l’annusi, dolce,
nei cirri oltre il cortile.
Eccola, fresca nell’azzurro
calabrese, violent’annuncio
della Vita che ritorna.
Ma tu non ci sei e con te
manca l’illusione che ci sia
un Domani, che ne valga
la pena.
L’alito più gelido di Zefiro
violenta così la polvere
d’un’Anima, la mia:
pure il cielo, oltre questa
stanza, diventa bruno.
A volte Dio
lo sente il nostro respiro.
(8 febbraio 2014)