Federica

Arriva, lenta, la nuova
Primavera: l’annusi, dolce,

nei cirri oltre il cortile.
Eccola, fresca nell’azzurro
calabrese, violent’annuncio
della Vita che ritorna.
Ma tu non ci sei e con te
manca l’illusione che ci sia
un Domani, che ne valga
la pena.
L’alito più gelido di Zefiro
violenta così la polvere
d’un’Anima, la mia:
pure il cielo, oltre questa
stanza, diventa bruno.
A volte Dio
lo sente il nostro respiro.

(8 febbraio 2014)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi