E ogni volta che
facciamo i conti con
un quale epilogo,
il Silenzio parla.
Nel fuoco d’un sole
malato, quando il
mare dorme. Ha voce
roca, sussurro spento:
racconta ma non è
chiaro, dice molto ma
spesso sente. Non
ti chiede una risposta,
non serve che tu
abbia la parola giusta.
Se ti dà noia, guarda
altrove e non asciugare
le sue lacrime. Tutto
ha un senso comunque,
pure ciò che ai più
pare follia.
Ma ora la stanchezza
d’essere solo conta e
ogni altr’accento poco
aggiunge di più.
E’ tempo di andare.
(7 gennaio 2014)