Giuseppe Falbo ci crede ancora. Almeno, così dice. Pure taluni altri suoi colleghi di cordata gli fanno eco e promettono battaglia.
A Corigliano Calabro il Pdl avrà la forza di voltare pagina, annunciano sicuri: i vecchi a casa, spazio ai giovani. Ma è la più ingenua delle illusioni del momento.
Il governatore Scopelliti è stato chiaro. Proprio lui ha chiesto a Giovanni Dima di cercare un accordo elettorale con Giuseppe Geraci. Poi a Roma a qualcuno è venuta la fregola di inventarsi, a tutti i costi, una lista con il simbolo del Partito. Ma Dima non si tocca lo stesso, ha operato a nome del centrodestra. Viva Dima.
Però, gli irriducibili come Falbo ancora sognano. All’ombra dell’eterno sorriso del candidato a sindaco Triolo, ecco che annunciano una battaglia che vada ben oltre le sole urne, fino alle estreme conseguenze. Ingenui o illusi? Ah, saperlo. Fate arrivare Geraci al ballottaggio e vediamo un po’ se dalla stessa Roma non parte il contrordine: tutti con l’ex onorevole e nessuno fiati più di tanto.
Lo scenario è così semplice. L’importante è tenere fuori dall’Ariella il drappello di vecchi e nuovi avversari del centrodestra, neo Movimenti compresi. Se non si è voluto il simbolo del Pdl, è stato solo per non portarsi appresso, sui palchi e le case degli elettori, la croce di Santa Croce. Punto, partita chiusa.
Ma Falbo e gli altri irriducibili continuano a non volerla capire ‘sta canzone. E ancora strepitano, promettono chi sa quale rivoluzione. Chiacchiere. In Politica contano i numeri e la strategia di Dima produrrà una matematica finale che il Pdl ufficiale si può solo sognare.
Alla fine, tutto resterà come prima. Con una delega regionale in più proprio ad appannaggio del divo-Giovanni. Per cui, a cosa sarà servito tutto questo bombardamento mediatico delle ultime settimane? Se lo comincino a chiedere i candidati del Pdl. Lo facciano subito, perché poi sarà troppo tardi.
Così facendo, magari, si salverà qualche amicizia in quest’attuale duellare sterile. Ci si risparmierà qualche malignità di troppo. Falbo apprezzerà la realtà e non rischierà il tutto in voli pindarici. Nessuno si farà molto male, alla fine. E chi sa… forse pure il buon Triolo la finirà di sorridere sempre e comunque.
Vivaddio.
(15 maggio 2013 – facebook)