Il Passero Solitario

Si scrive condivisione: si legge Cultura. In giro ad Amendolara a cercare tracce medievali. E pensieri.

Vola via così, veloce, una domenica di sole che poco assomiglia a un respiro autunnale. Tra chi racconta della Storia locale ci sta l’avvocato Santino Soda, fervente appassionato delle radici joniche a cavallo tra Sibaritide e Basilicata. Prima l’Annunziata sul piano della Lista, poi San Giovanni, infine Santa Maria delle Casecadute nel centro storico: echi bizantini che spuntano come steli d’erba dal terreno come pure dalle parole e dai racconti dei presenti.

Tutto molto bello – direbbe il frequentatore dei nostri Social. Non avrebbe torto: giornate così danno coraggio a chi ancora ama la ricerca storica locale e, nel suo complesso, la passione per la Cultura. Tuttavia, un punto dolente c’è pure e lascia un fastidioso amaro in bocca alla fine della nostra scampagnata: mancano dati e certezze sui manufatti visitati, sulla loro origine, sugli Autori. Manca, in definitiva, una sufficiente Storiografia. E anche quando qualcuno ha in tasca qualche ricerca ad hoc, se la tiene bella stretta e segreta.

Ricordate la parolina magica dell’inizio? Condivisione: scambiarsi notizie, offrire ad altri i propri spunti, fare opera di ricerca comune. Ad Amendolara come altrove, qui in Calafrica, le menti eccelse col piffero che fanno squadra nel racconto della propria terra. L’intellettuale tipo è un battitore libero: geloso di ciò che sa, chiuso nella sua torre d’avorio. Al diavolo la crescita complessiva del posto dove vive. Lui è e tanto basta, per una vanagloria che muore con il suo nome.

Il nuovo Giacomo Leopardi dei nostri giorni – e delle nostre lande – considera tutto ciò che lo circonda un borgo selvaggissimo e lui deve ergersi, brillare, primeggiare: è una vanitosa soubrette della Parola, una farsa della Conoscenza. Gli basta sentirsi importante, essere nominato sui manifesti e agli eventi pubblici, avere la fama del grande saggio. Che triste rappresentazione, vero? Triste e assai ricorrente qui sullo Jonio miceneo. Perché di sedicenti tuttologi abbonda la zona. E niente lasciano mai davvero, su nulla pesa in positivo il loro passaggio terreno.

La Cultura è altro: è un patrimonio diffuso di segni, idee, contributi. Ma vallo a raccontare a questi passeri solitari, dal corpo pesante e dalle ali deboli.

Un commento su “Il Passero Solitario”

  1. Caro Emilio, in effetti mancano le fonti storiografiche, che confermano la veridicità di quanto sostenuto fino ad oggi circa i luoghi visitati domenica scorsa ad Amendolara nell’ ambito del Byzantine Tour. Personalmente sto effettuando ricerche storiografiche che mi dovrebbero consentire di risalire con certezza alle origini della Chiesa di San Giovanni.

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