Il Web metterà il bavaglio a tutti. Addio illusioni post-era tv. C’è sempre una Rete4 dietro l’angolo.
Succede anche a voi? Pubblicate sui vostri Social un’immagine di Gaza con la parola magica genocidio e, ops, l’amministratore del sito ve la blocca. Oppure qualche presa di posizione contro il fascismo di ieri e di oggi di qualche intellettuale dell’ex Sinistra e, ops, eccola resa non visibile da terzi perché non appropriata allo spazio scelto. Capita, tuttavia, anche di più strano e misterioso…
Luogo del delitto: Facebook. Azienda proprietaria del Social: Meta. Il post del caso è semplice e all’apparenza non presenta nessuna minaccia all’umanità. Si onora la memoria di Giovanna Marini pubblicando il video di un suo concerto a Loano, del giugno 2009.
Nello specifico, è il momento ricordato da YouTube come il Lamento per la morte di Pasolini, poco meno di cinque minuti di denuncia e Poesia. Il tutto viene pubblicato con la dicitura, semplicissima e in tre righe, Poesia – Giovanna Marini – PPP.
Passa un’ora e la pubblicazione viene censurata da Meta. Abbiamo spostato il tuo post più in basso nel feed: che tradotto vuol dire che quasi nessuno lo vedrà a meno che non finisca sul profilo dell’Autore. Perché una simile decisione? La pubblicazione viola le regole del Social in materia di Contenuti forti e violenti.
Contenuti forti e violenti? La più sensibile delle nostre cantanti popolari che viene messa al bando da americinesi & Co.: e proprio mentre tutti ne piangono la scomparsa che rappresenta anche una grave perdita per la Cultura italiana. Magari sarà stato solo un caso, l’errore di un logaritmo impazzito. Tuttavia…
Qualche dubbio rimane. Perché intanto la cantautrice aveva simpatie comuniste e Pasolini resta pur sempre un intellettuale scomodo pure per la sua… biografia. E chi sa che anche questo possa pesare quando una piattaforma web decide cosa lasciare in Rete e cosa no? Il cattivo pensiero ci resta.
Altro che spazi moderni e liberi. Lo puoi chiamare pure Giovanni ma sempre Censura è. In Tv o sul display di un cellulare, la musica non cambia.
Vorrei aggiungere a questa attenta analisi, che il recente comportamento di facebook , il quale sembrerebbe apparentemente dettato dalle violazione delle regole della “comunity”, in realtà trova le sue origini nella fatidica data del 7 ottobre 2023, quando in seguito al “riprovevole attentato di Hamas” le forze sioniste, noncuranti degli appelli di quasi tutte le nazioni della Terra, hanno messo in atto il genocidio di Gaza mostrando tutto il loro reale potere. E’ normale che facebook, che ufficialmente è una azienda di proprietà di un noto miliardario ebreo, ma che di fatto è un ricettacolo di spie controllato dal Mossad e dalla Cia, abbia censurato ed eliminato gli account di coloro che si sono permessi di mettere in discussione l’operato dei carnefici, che a Gaza e nelle terre occupate hanno massacrato migliaia di bambini, vecchi e disabili. A questo punto qualcuno si chiederà perchè facebook è diventata così potente? Perchè garantisce alla massa uno spazio web gratis, senza che questa sappia che in cambio carpisce ogni tipo di informazione di natura pubblica o privata.