E che quiz! L’Italietta tutta meid in inglìsc non partorirà più talenti. Chi può scappi via in Svizzera: addio.
Anche la segretaria americana del Pd ora parla di Scuola Pubblica. Ci fa piacere: avrà modo di conoscere il colore dei banchi sgangherati dei vostri figli e capirà che nei corridoi, in Italia, ci girano ancora i bidelli e non certo qualche maggiordomo o aio personale. A Destra, poi, si esagera: e scomoda il parolone merito. Esami di Stato più difficili, prove Invalsi con modalità rinnovate rispetto alle vecchie simulazioni, rigore e calci d’angolo a go go.
Questo la mattina. Per il resto del giorno – e della loro vita – a ‘ste signorine e a ‘sti giovanotti delle nuove generazioni ci somministriamo cellulari, applicazioni e valori giovanilisti. Mai una riflessione, mai una trasmissione tv o in streaming che non sia il regno dell’idiozia. La nuova carne da macello occidentale è un gregge fortemente acritico e anaffettivo: bestiame utile per fare buoni affari con il nuovo e inutile prodotto di tendenza. Teste poco pensanti, per poterle governare senza troppi problemi o fastidi.
Orfani. Senza guide credibili, senza adulti che facciano gli adulti. Vite che circolano nel caos di un’epoca che ama strillare, correre, non ascoltare. Il profitto come fede, l’egoismo come arma. E tanti reperti archeologici di ciò che fummo: dai libri al buon senso. Epperò… d’improvviso la donna del Merito vuole tornare ai Franti di De Amicis: e giù il carico sulla partita dell’Istruzione. Dimenticandosi che, oltre la campanella, ci stanno territori e fasce di popolazione che sopravvivono a tutto ciò che possa ricordare la Cultura.
Così, pure ‘sta vigilia di primavera targata 2023 si arricchisce della discussione su Invalsi e bella comitiva danzante. E c’è pure chi si scandalizza se i ragazzi nostrani dimostrano di non saper leggere, far di conto e spiaccicare due verbi in lingua straniera. Quegli stessi giovani allevati a Maria De Filippi ed Sms. Roba che se la racconti a un marziano, lo fai ridere da qui a Saturno. Tranquilli, che tanto passa qualche settimana e si torna a parlare solo di pallone o di Fedez. Certo, alle scuole italiane sarà chiesto di rimediare. Una bella croce sulle spalle di chi non ha energie, tempo e autorevolezza. Mentre in casa mamma e papà si selfano.
Pagheranno tutti. I ciucci e i potenziali talenti. Che non alleviamo più. Perché ci stanno carte, inclusioni, quiz e resoconti irreali a cui dare credito. Facendo gli inglesi, inseguendo status statistici e non più anime. Uccidendo la passione, annoiando in nome di un traguardo che interessa gli adulti e aliena gli allievi. Arrampicandosi sulle parole…
C’era una volta il Futuro. Una bella favola che nessuno sa più narrare.