L’ultima luce d’un
giorno si stempera
nella nostalgia di
baci ragazzini:
a volte come un
bruciare dentro ci
fa mancare il
respiro. Parole
mancano, allora,
e ogni pensiero
vaga come su una
giostra impazza
un cavallino dal
colore ocra.
Dovresti amare ciò
che ora passa e
subito si scioglie
in un ricordo non
richiesto, non voluto.
Ma noi, invece, no:
testardi, preferiamo
il sale delle lacrime
a quello fragrante
del primo pane
di giugno. E nulla
ci resta in mano,
neppure la crosta
dei calli: mentre le
macerie dei nostri
denti impastano
saliva e veleno che
sa di Fine.
Il nostro Tempo è
prezioso… ah, se
ci fosse un modo
per non dimenticarlo
mai.