Sabato sera. Dei minorenni ordinano birra: il cameriere però nega la comanda. Per loro solo acqua e Coca Cola.
Succede a Cosenza, presso la pizzeria Il Moro. Succede anche altrove, perché ancora in giro circola una mollica di coscienza. A Trebisacce per esempio, nel bar storico della stazione ferroviaria, ci sta la mia amica Rosa che è ancora più rigida. Lo sanno bene pure i ragazzi della mia scuola che proprio non ci vanno d’accordo, per usare un gentile eufemismo.
Qual è la colpa di Rosa? Non vende le sigarette ai minorenni. Insomma, rispetta la legge. Del resto, lo fanno tutti, no? No. Basta andarsene in giro per il paese e anche un dodicenne trova il posto giusto dove rifornirsi. Basta girare per tutti i paesi della Sibaritide. In lungo e largo. Alla faccia della legge di Rosa.
Tutto qui. Troppo poco, dite? Dipende dai punti di vista. E da come si guarda il nostro quotidiano. Basta aspettare le Storie sui Social dei giovani della zona, il sabato o la domenica, ed ecco servito lo scempio del caso. Il divertimento di tanti, troppi nostri minorenni si consuma nel bicchiere del super alcoolico, in una nuvola avvelenata di sigarette (quando va bene…).
Nessun cameriere che chieda l’età. Nessuna Rosa che dica di no. Nessuna mollica di coscienza. Solo la logica del guadagno. E poi, immancabile, l’ipocrisia dei commenti dei grandi sui ragazzi senza valori e senza regole. Perché noi eravamo diversi, noi non facevamo così, noi avevamo il senso delle cose. Perché noi non avevamo gente di … niente che se ne fotte dei giovani e ha un solo Dio: l’euro. Altro che i paroloni censori da benpensanti made in 2021.
Un ragazzino lo vedi lontano cento metri che non ha gli anni per bere e fumare. Non ci vuole mica il documento. Ci vuole altro. Anche se costa. Chiedete a Rosa come si fa.
Come non essere d’accordo…
Ricordo molto bene l’ottimo caffè e la gentilezza della signora Rosa. È una fortuna avere una ferma convinzione del rispetto delle regole, soprattutto quando sono sempre violate e scomode. Ma qui si parla di coscienza e quella, chi ce l’ha, di certo non la svende mai.