A chi è indigesta “certa stampa”

«Io questo Consiglio lo avrei fatto così… come dire: tra di noi». Giuseppe Geraci scandisce piano le parole. Allarga le braccia. Guarda verso la Presidenza, poi dritto in faccia ai banchi del centrodestra. Lui avrebbe preferito parlare del dopo-Santa Tecla, «come dire… quasi in camera caritatis, tra di noi», appunto.

Le parole dell’ex sindaco hanno un senso. L’onorevole di Schiavonea preferirebbe che la Politica locale non continuasse e prendere i ceffoni pubblici delle ultime settimane. Ci può stare l’Operazione Santa Tecla, ma non lo spregio di tutti i rappresentanti istituzionali del posto. E poi, basta alle… troppe notizie.

Ed ecco l’atto d’accusa contro «certa stampa». Geraci su questo punto non è così paterno come per il resto: «Io ‘sti Bloc – dice così, non Blog… – io i Bloc li chiuderei tutti. Troppe parole, troppi commenti». Alla faccia della Democrazia.

Non è l’unico a tuffarsi a capo fitto «contro i Bloc». Anche Salvatore Ritrovato fa il suo predicozzo. Quanto meno sa che si chiamano Blog… ma il veleno è lo stesso. E ce l’ha, soprattutto, con Sibarinet. Che poi, «sto Bloc», che colpa ha? Aver anticipato tutti sul tempo, aver fatto il proprio dovere. L’ironia del destino vuole che, proprio mentre in Consiglio comunale c’è questa corsa ad attaccare Sibarinet, l’Agenzia Adn Kronos registri un commento del procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sul sindaco Straface: «L’iscrizione nel registro degli indagati c’è stata».

E quindi? Quali pettegolezzi, quali cattiverie, quali invenzioni? Sibarinet ha fatto il suo dovere. E anche le paroline dolci del Pd, che elogia «la stampa libera della città», in tal senso lasciano il tempo che trovano. Volete vedere che appena «i Bloc» bacchettano il centrosinistra, tutt’a un tratto anche i progressisti cominciano a vedere le streghe su internet?

Il Potere, da noi, è così. Non sopporta che qualcuno urli che «il Re è nudo». In questo senso, «certa stampa» come Sibarinet… “esagera” addirittura. Ma fa bene ed è quasi assurdo che sia io a dover stilare l’atto di difesa di un Sito e di un Direttore che, senza tanti giri di parole, mi hanno definito «passacarte» per aver messo in rete il primo faldone di “Santa Tecla”. Opinioni, vanno tutte rispettate. Senza scomodare la psicologia, la cultura, le emozioni di chi scrive sul Blog. Così come invece va di moda in questi ultimi giorni da parte di sedicenti «professori illuminati» che riempiono di cacca gli stessi Blog in sede di commento, usando sempre le stesse questioni, le stesse parole, gli stessi modi di dire. Cambiano solo i nomi…

Sibarinet ha tutto il diritto di fare Cronaca e Opinione. E lo fa anche bene. Ciò non significa che non cada in qualche errore. Come mi diceva sempre il grande intellettuale italo-albanese Giovanni Laviola, del resto, «solo chi fa, sbaglia».

«Io i Blog me li faccio “scivolare”», commentava sempre in Consiglio Cataldo Russo. D’accordo, un’altra opinione da rispettare. A patto che non passi, però, un vecchio imperativo: «parlare a comando». Se tanto torbido, oggi, i magistrati stanno trovando nella Sibaritide, lo si deve anche a queste eterne omertà.

Caro Geraci, ma lasciamoli aperti «i Bloc». Fanno errori, sì, al pari di chi non sa l’inglese e sbaglia a pronunciare certi vocaboli. Ci sta anche questo. Come si diceva? «È la Democrazia, darling». Ognuno se ne faccia una ragione.

(28 agosto 2010)

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