Non l’uccide il Covid-19, la Sanità calabrese. Non è l’attuale emergenza a pugnalarla a morte. Già sta sotto terra.
Sono anni che è morta. E sono vecchi i suoi sicari. Antiche sono le trame del suo assassinio. E tanti, e d’ogni epoca, i nomi del complici di questo delitto da non dimenticare. Non è il maledetto virus del 2020, quindi, il colpevole di una funerale più che annunciato.
Certo, anche gli ultimi protagonisti un’ulteriore mazzata ce la danno, alla povera Sanità pubblica regionale. Pubblica, rimarchiamola ‘sta parolina magica…. si fa per dire. Perché i Privati in Calabria scialano pure con il camice bianco addosso. Beati loro.
La Sanità Pubblica no. L’hanno uccisa. La uccidono ancora. Pure certe sere in Tv. Come nella saga gilettiana in cui Cotticelli diventa un semi eroe nazionale. Ma dai, Saverio Cotticelli: l’alto ufficiale dell’Arma che, chiamato al capezzale del cadavere Sanità quaggiù, certo non ha mai brillato per soluzioni salvifiche sinora. Se mai il contrario.
Di domenica però siamo tutti più buoni. Specie di sera. E se qualcuno recita preghiere per l’anima dei morti, su Canale5, altri addirittura lodano il nostro commissario regionale al cadavere di cui sopra. E poco importa se la stessa trasmissione ci ha appena raccontato di taluni commissari che, mentre esplode l’emergenza sanitaria da virus, sono in Sardegna a trovare le fidanzate.
Poco male. Perché la Sanità non muore in quei minuti da prima serata Tv. Lo abbiamo detto: è già morta. Uccisa da certe scelte politiche degli ultimi anni, vedi Palla Palla certo. Ma più prima, si prima: perché certi ospedali periferici – Cariati, Trebisacce… – mica li ha chiusi Mario Oliverio. Ennò, per niente. Già prima si è infierito sul moribondo. Senza alcuna pietà.
La Destra, la Sinistra… la politica, i colletti bianchi… la massoneria, la mafia. Di quanti assassini ci sono le impronte digitali sul pugnale che ha ammazzato l’assistenza sanitaria pubblica calabrese? Di tanti: anche di noi cittadini. Che non abbiamo capito, non abbiamo visto. Sempre muti. Omertosi. Complici.
Non sarà il Covid-19 a ucciderci. Già è successo. Quelle di oggi sono le stesse lacrime (almeno) dell’ultimo decennio. Così l’isteria di qualche protesta di tanto in tanto. Anche questo guaio passerà. Senza miracoli, senza un euro speso per garantire dignità a chi soffre tra il Pollino e l’Aspromonte. E pace a chi ci avrà lasciato.
Come Francesco Fortugno. Che non lo ha ammazzato un virus…
Abbiamo il colpevole:la teoria (o dottrina) economica del liberismo. Abbiamo i responsabili:tutta la classe politica da destra alla sedicente sinistra. Noi siamo soltanto le vittime di questo fallimento della sanità ,vittime.
No ! È facile accusare caro Emilio, fermiamoci un un’attimo e la nostra responsabilità, siamo noi che andiamo a votare siamo noi che accettiamo passivamente, è vero ciò che dici, ormai l’hanno spolpato ridotta all’osso, svegliamoci
Tutti colpevoli, nessuno escluso. Compresi noi che scriviamo questi commenti.
Colpevole fino ad un certo punto perché io non ho votato per questi della sedicente sinistra ben sapendo chi erano e cosa avrebbero fatto. Mi ritengo una vittima perché nelle urne non si può decidere se cambiare o meno le cose . Se la parte politica a me vicina adottabile politiche liberiste io ne prendo le distanze e non li voto.
Ma anche no. Perché chi osserva tutto e non alza mai la voce non è meno colpevole degli altri. Nessuna vittima quindi. E tanti correi.
Sono una vittima. Una noce in un sacco rumore non ne fa quindi sono una vittima. Ci vuole una presa di coscienza perché tutti sappiamo che piega hanno preso i partiti, specie quelli che si rifanno ai valori della uguaglianza e delle libertà salvo poi fare politiche di destra finanziaria. Sono una vittima.!
Siamo responsabili tutti con la nostra rassegnazione,occupandoci solo di coltivare il nostro orticello.Abbiamo dimenticato che la democrazia necessita di attenziine e impegno di ognuno di noi!