Fors’anche cattivo. Ma di sicuro un maestro della politica italiota di oggi. Il tutto rigorosamente al minuscolo.
Matteo Salvini sa come si fa. Conosce i gangli della comunicazione di massa, li gestisce bene e spesso li governa a suo piacimento. Sa come parlare alla pancia della gente, intuisce quale possa essere lo slogan del momento. Sarà pure un commediante, certo, ma è di quelli sperti.
Tranquilli. Chi scrive non è impazzito: non leggerete alcun proclama a favore del Capitano. Certe citofonate e certi rosari sempre in bocca non si possono dimenticare. Come alcune uscite nelle Tv berlusconiane. Il signor Salvini resta un demagogo della peggior specie. Epperò…
Riempie le piazze. Le cerca, le sfida. Magari la gente arriva per vedere soltanto il personaggio famoso. Oppure, e qui tremo, davvero ci crede alle favole sugli Italiani, sulle forze di Polizia, sui migranti. Il risultato è lo stesso: il Capitone arriva e la gente è presente. A migliaia.
In piazza. In quella piazza che è sempre stata di altri, prima. E che ora diventa ostaggio di sovranisti d’ogni sorta. E la Sinistra? Dove sta oggi il famoso popolo di San Giovanni? Per non dire dei progressisti locali: dove si nascondono oggi gli uomini e le donne di Sinistra?
Hanno altri palcoscenici. I teatri, gli hotel, i salotti. E se poi la piazza non la riempiamo? – ti obiettano se gli fai presente la cosa. La loro è un tipo di obiezione che la racconta lunga sul momento storico di una parte della Politica nostrana. Ne fanno una questione di forma. Ma è sostanza.
Perché il problema sta proprio in questa paura di non riempire più le piazze. E se non le si riempie… allora significa che non ti segue più la stessa gente di prima. Vuol dire che non sai parlare alle persone, non le sai appassionare: tu stai su Marte mentre si vota a Cantinella.
Sappiamo noi come si fanno i voti. Gioca tu, che intanto noi pedaliamo.
Un muro. Di roccia viva. Mentre le Destre – pure locali – corrono. Una presunzione certo dettata dalla passione ma pur sempre arrogante. E deleteria. E, puntuale, un passo indietro come credibilità e appeal nella gente. E poi una nuova sconfitta. E poi nuove divisioni. Bravi.
E dire che non bisogna neppure scomodare Salvini per capire che è possibile un’altra Politica. Basta restare qui sullo Jonio. Pensare alla campagna elettorale corsanese. Pensare alle piazze di Flavio Stasi, al suo messaggio forte e diretto alla gente. A quel lessico che sarà anche stato antipatico a tanti ma, alla fine è risultato vincente.
Tuttavia, ci sono lezioni da cui nessuno impara…
È questo il problema della Sinistra da tempo….non parlare più alla gente. Lontana dal popolo e dai suoi problemi. E vicina a chi ha già tutto e pretende ancora di più.