È sera. Sentite il citofono di casa. Rispondete e vi sentite chiedere: “Scusi, lei è ndranghetista?”
Mica ve lo chiedono per cattiveria, eh. È una semplice curiosità. Uno può essere curioso nella vita, no? D’accordo: magari uno si secca perché la domanda gli arriva in diretta Facebook e con decine di giornalisti al seguito. Pazienza.
Ti potrebbero chiedere pure di peggio, stasera. Sempre per curiosità. Che ne so: “Scusi, è vero che sua moglie se la fa col dentista?” O altro ancora: magari sulla tua igiene personale, o sulla bolletta della luce, o sulle tue preferenze sessuali.
Ma sei un calabrese e allora ci sta che tu possa essere un mafioso. E ci sta anche che una signora avanti con gli anni ti porti il curioso di turno sotto casa per chiedertelo. Live, con il tuo nome sputtanato per bene in pubblico.
I calabresi fanno tutti parte della Ndrangheta, del resto. I napoletani invece sono mariuoli. I siciliani notoriamente ammazzano giudici. I pugliesi falsi e cortesi. I lucani montanari testardi. Nel complesso: tutti vagabondi e sporchi, i meridionali.
Più a Sud… che te lo dico a fare? Gli africani non fanno un cazzo tutto il giorno. Puzzano, spacciano. E allora il curioso, dopo il tuo citofono, va a bussare alla porta di un tunisino e ce lo chiede chiaro chiaro se vende droga. In diretta sempre, con decine di carabinieri e poliziotti che lo scortano (invece di ammanettarlo e portarselo via).
Domandina facile: ma davvero volete vivere in un Paese simile?