Un po’ snob, un po’ “fasci”

Troppa puzza sotto il naso. Troppi professorini. Così si perde la gente.
C’erano una volta le riunioni dei lavoratori con la tessera del Pci in tasca. Preistoria: oggi se parli con un muratore, scopri che ci piace Salvini. Al limite Berlusca, “pure se non è più quello di prima”.

Renzi, e il Pd? Per carità, guai a nominarglieli, ché si rischia la rissa. Non è avversione soltanto, è ormai vero odio politico.
Ma che avete combinato, compagni? Pure in Periferia la vecchia base è andata a farsi benedire e la Sinistra è una scatola vuota. La gente comune si innamora dei grillini, fa il tifo per la Lega. Sarà pure un ragionamento populista o di pancia ma, è sempre e solo colpa dell’ignoranza generale? No, non lo è.
Anche nelle nostre periferie la Sinistra ha perso il senso delle cose. Si è fatta affascinare dai salotti sedicenti buoni, ha parlato difficile, ha protetto sempre gli stessi, ha dimenticato i problemi dell’elettorato. I codazzi e le regalie hanno prodotto caste e sotto caste. I più sono rimasti fuori da queste giostrine.
Il Pd ha eccelso in questo gioco al massacro. I compagni sono diventati baroni, gli attivisti vassalli, gli ideali affarismi. A Roma come in Calafrica, Catanzaro come Sibari, il popolo ha rappresentato solo numeri e scadenze elettorali. Nessun interesse reale mai, nessuna empatia. Il potere e basta: “E voi muti!”.
Altro che Salvini. Certi ras (pure in gonnella) del Pd sono stati i primi fasci qui nel Cosentino. Hanno occupato postazioni, pure giornalistiche. Hanno deciso il futuro per tutti. Hanno camuffato le proprie angherie con l’improponibile asserzione d’una mendace superiorità culturale. Proprio loro, poi, perenni schiavi del dialetto.
Una simile dittatura mascherata non poteva durare in eterno. E infatti la pacchia (non quella dei migranti) alla lunga è finita. I populisti hanno stravinto, i leghisti sono in crescita, la Destra tiene. Il fronte Dem invece si contorce, morente. E cerca di capire cosa sia successo ritrovandosi ogni tanto a Lamezia. Lontano, ancora, dal popolo che gli ha voltato le spalle e lo detesta.
Un passo indietro, un ritorno alla gente? No, assolutamente. La Sinistra sogna che siano i nuovi avversari, chi sa per quale miracolo, a perdere l’attuale potere. Potere, appunto. Perché mica la lezione è servita. Stare per strada, ad ascoltare i problemi veri, è una faticaccia: molto più piacevoli certi salotti.
E allora bla bla bla. Con quell’aria da “so tutto io” che proprio non va mai in cantina. E quelle parole sempre difficili. Da fare invidia alla Destra.

Emilio V. Panio

(30 giugno 2018)

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