Ora è ufficiale. Non esistono giovani nel mondo politico di Corsano. Ci sono per i dati sui documenti. Ma per i modi… nessuno.
Sognare. Illudersi finanche, è vero. Eppure… immaginare una nuova città in cui i giovani siano tali: ci mettano la faccia, rischino, perdano pure. Ma senza barattare idee e pensieri. Senza farsi troppi conti, almeno loro A muso duro, alzando la voce. E fanculo se va male.
Invece, eccoli lì: figli d’arte o giovani leoni indipendenti, gli emergenti della Politica jonica col bip che si buttano nella mischia se non hanno sicurezze alle spalle. Si fanno i conti, tramano, si lasciano corteggiare e stanno appresso ai forti. Vecchi dentro. Che delusione.
La fai facile, Miliù. Ma voi adulti che avete fatto per ‘sti ragazzi?
Nulla, abbiamo fatto. Neppure gli abbiamo insegnato a essere onesti, a sognare appunto. Anzi: abbiamo ripetuto loro le regole della peggiore furbizia. Gli abbiamo detto che a frega-compagni si arriva lontano. Gli abbiamo ispirato il mercato del leccaculo e vivaddio.
E loro? Hanno imparato che è una bellezza. Ed eccoli, infatti, che stanno lì ad aspettare la chiamata giusta. E lo dicono pure agli amici che sono pronti ad appoggiarli, purché si conquisti un angolino di paradiso. Per la serie stavolta non ci fregano. O, anche: C’era una volta la Politica.
Pazienza. Andremo avanti con questo spettacolino per soli adulti. E va bene così. La nuova città sarà poco tutto… pure poco nuova. E un carro di vecchi decrepiti dentro (specie quelli sotto i trent’anni) si sbranerà per quanto resta di questa Periferia calafricana. Evviva.
Per cui, almeno, risparmiateci la favoletta dei vergini. Grazie.
(Corigliano Rossano, 25 aprile 2019)