Sale muto, alito
miceneo che appena
sussurra a chi ne
sa il Verbo. E’ l’inno
stanco che culla
il pescatore ostaggio
delle sue reti vuote…
L’auto viola l’antico
sentiero, odor di
petrolio e sudore di
radio sono dappresso:
come si chiama qui?
Un gabbiano ci vomita
altro silenzio come
risposta. Poi, via.
In un secolare Nulla
che sa ammazzare
Ii Tempo. Senza alcun
senso logico apparente.
Così e basta.
Perché così dev’essere
ed è davvero.
Da sempre.
(8 aprile 2013)