Ci sono giorni, poi,
stracci di calendari,
che il dolore è una
furia c’assomiglia
alla grandine, al
vento, alla rabbia
di altri giorni, di
altre Vite, di altri
dolori.
Cristo cammina
all’ombra di quei
calendari, lento
com’è lenta la
polvere nella tua
clessidra, rabbioso
come i pugni in
tasca di chi
odia.
Chi sa di numeri
conosce sempre la
risposta e la dice
convinto che sia
quella la soluzione
dell’enigma, che
tutto torni, pure
il disegno della
ruga.
Ma finisce prima
del tempo il nostro
inverno.
Senza avere un
senso apparente,
così,
per caso.