Belli e col Futuro in mano. Sorridenti, ché niente li ferma. Forti nelle notti di questa Calafrica ubriaca.
E ubriachi anche loro. Li osservo, molti dei miei ex ragazzi. Ne spio la vita quotidiana sulle Storie dei loro Social. Mi regalano ottimismo e voglia di vivere. Sono orgoglioso di come crescano. La loro sfida alla Vita è una canzone dolce e arrogante. Bravi.
Non li giudico. Giovani siamo stati tutti. E non rompete con le prediche su Noi eravamo meglio. Non è vero: abbiamo fatto casino pure noi. E a cazzotti abbiamo pagato certe sbornie. Abbiamo urlato ogni ingiuria possibile a Dio. Come solo i ragazzi fanno.
Ma avevamo altri adulti alle spalle. E in questo siamo stati fortunati: più dei miei ragazzi di oggi, senza dubbio. Avevamo quelle che si chiamano le agenzie educative: la famiglia, appunto. Ma pure la parrocchia. E poi. perché no, il partito politico, l’associazione dei volontari…
I miei ragazzi che hanno? Le nostre molliche, il nostro non saper essere adulti. Ci guardano, neppure più ci parlano. Ci imitano, pure se non ci stimano molto. E vedono in noi solo l’ombra effimera d’un giovanilismo che assume spesso aspetti grotteschi. E isterici.
Io guardo le loro storie sui Social. Mi rende felice la loro voglia di vita. Ma anche altro mi colpisce, e preoccupa: quelle immagini notturne, da grandi, con i bicchieri in mano, le sigarette, l’alcool. Con i sorrisi che si colorano di artificiale. Nel frastuono d’una musica che non parla.
Vedo in giro locali in cui anche i minorenni si ingozzano di cicchetti a un euro l’uno. Vedo tabacchini che riempiono di pacchetti di sigarette anche i quattordicenni. Non trovo nessun negozio dove comprare del dialogo, Non trovo adulti che chiedano a ‘sti ragazzi, mai: Come stai?
Quanto può costare tutto questo? La mia generazione l’ha avuta gratis. Poi l’inflazione ci ha levato anche questo patrimonio.
grazie Emilio
Gli adulti sono latitanti.e i ragazzi ne pagano le conseguenze