Neppure una donna. Nell’eco dei mortaretti che fanno da colonna sonora alla nuova saga elettorale della costa jonica, c’è un dato che fa male. In buona pace di tutti.
Corigliano Rossano, Sibaritide. Nell’Anno del Signore 2019, salvo colpi di scena dell’ultimo istante, si va al voto per eleggere il primo sindaco della nuova Città senza neppure una Signora candidata in questo ruolo. Solo maschietti gli sfidanti di primavera. Nessuno che rischi un nome rosa: Non tira, non lo voterebbe nessuno.
Donne a casa, a pensare ai figli. Pure nella greca Sibaritide per le femminucce non c’è molto spazio in questi casi. Certi volantini leghisti pro 8 marzo (ma davvero?) fanno scuola. Sulle donne non scommette mai nessuno. Salvo pescarne giusto qualcuna per le liste.
C’è in effetti la regola delle quote rosa che rompe e tanto, in tal senso. Ti piaccia o no, un numero fisso di candidate lo devi rispettare. Chi ne ha una che chiudiamo la lista? E si raccatta a destra e a manca qualche nominativo. Senza neppure la voglia di aprire un tavolo di discussione ad hoc, ma per il solo dovere imposto dalla Legge.
Tutto si consuma senza neppure un gemito di sdegno. Da noi, del resto, di femminile la Politica ha solo il genere del proprio sostantivo. Il resto appartiene ai mascul. Sono i mariti, i fidanzati, i colleghi che parlano, decidono, si riuniscono, chiudono accordi. E se per Collovati le donne è meglio che non parlino di pallone, per tanti partiti e movimenti politici è il caso che le fimmin non perdano tempo su poltrone e Palazzi.
Fin qui la realtà dei fatti. Che certo non è né dignitosa né positiva. Un territorio dalla democrazia monca, un luogo dove la partecipazione è parziale, un Sud ancora dal potere misogino… una terra simile non va lontano. Si spegne piano piano, non ha la fortuna di ricevere alcun slancio da chi ha cervello, passione e idee ma che, essendo donna, lo stesso rimane fuori dai giochi.
Non è colpa nostra, le donne non fanno Politica. La difesa d’ufficio da parte dei maschietti è nota. E ha anche le sue ragioni reali. Davvero il mondo femminile locale si interessa poco delle questioni politiche. Epperò, pure in questo caso, quest’assenza rosa è frutto di una società locale che continua a tenere a casa una delle sue componenti più importanti, le donne appunto.
Morale della favola: solo uomini i candidati a sindaco del 2019. Sotto quest’aspetto, anche la nuova Città jonica è un’occasione persa. E il guaio è che proprio le donne non spendano una sola parole contro questo stato delle cose. Nessuna indignazione, nessuna protesta. Come se tutto fosse normale… perché così vanno le cose qui. E basta.
Chi sa, tra qualche anno, le ragazzine d’oggi. Riusciranno a prendersi lo spazio che gli tocca? Magari ne guadagnerà la Politica. E anche i Palazzi saranno migliori.
Non si può costringere chi non ne ha voglia. Anche le quote rosa obbligatorie sono un’assurdità, si finisce a pregare per farle decidere. Chi vuol far politica basta che si proponga. Dovremmo finirla con questo stupido “femminismo”.
Nell’anno del signore 2019 il consiglio regionale della nostra regione ha disertato il voto sulla doppia preferenza e vuole che qui da noi le cose sarebbero andate diversamente? Proprio adesso che si deve votare per questa grande città unica di deve togliere lo jus a chi vorrebbe essere il primo sindaco? Dai poi se ne ridiscuterà in altre occasioni ma adesso …..