È la notte di chi dorme in mare. E di chi nel suo letto. E si incacchia ché domani ha una bolletta. E bestemmia.
Sono i tempi di chi cerca di capire. E che ha ancora voglia di chiedersi un qualche perché. Tutti gli altri lo guardano come si fa con un matto. Ma poi passa anche lui, ché ci sono mille cose più serie a cui dare retta. La Poesia sarà pure bella ma vuoi mettere i conti che ti tornano se ti dai alla Matematica e al suo realismo?
È la guerra di chi detesta l’Europa. Anche quella della leggenda con Zeus: ogni accento che sappia d’Unione, la bandiera, l’eco quasi d’una lingua straniera. Troppe noti stonate sotto quel cielo blu stellato: pochi ricchi che fanno affari su chi sta male. E regole dure, leggi che non hanno mai Anima.
È l’odore acre di mare. Sale che brucia sulle nuove ferite. E voci che si perdono lontane. E lacrime di facce senza nome. Onda su onda, polemica dopo polemica: e accuse, e rivalse. Disperati di qui che rifiutano disperati di là. Con i Tg che raccontano degli uni e degli altri. Ché tanto poi passa tutto in fretta.
È il guaio di chi ancora vuole raccontarle, ‘ste storie. Come le altre prima e ancora le nuove che verranno. Col rischio che qualcuno ne possa soffrire, che il ricordo resti oltre ogni prima pagina. Che il Tempo non sia né giudice né medico. Per poi credere, per un attimo, che il Silenzio faccia meno danni. Forse.
Sono gli occhi che ora bruciano. Più della notte che è già andata, più del nuovo giorno che presto sarà solo una casella sui nostri calendari. Bruciano cercando la parola giusta per spiegarla questa stagione che viviamo senza manco respirarla. E non la capiamo. E non ne sappiamo il senso. Mai.
È meglio spegnere il computer, allora. E gettarli via, questi occhi. E cancellare tutto, anche? Per non lasciare traccia, pensiero ribelle, rabbia. Mentre tutto urla senza più usare grammatiche, mentre frana pure l’ultima forma di coscienza. Chiudere tutto e andare. Fuggire, non restare a guardare ciò che crolla.
E spiegazione non c’è.
Villapiana Lido, 21 gennaio 2019 (notte)
Ma qualcosa c’e’; se no chiudiamo tutto e addio; qualcosa c’e’
Una volta i problemi si risolvevano, adesso si galoppano per fini elettorali. Ho sempre pensato che il potere è figlio del diavolo, Cristo ne sapeva qualcosa. Mai come adesso l’Italia e l’Europa stanno dando segno di inciviltà. Una vita umana è più importante di qualsiasi cosa.
Il popolo italiano è come se fosse ubriaco, oggi, come altre volte in passato, osanna il “nuovo cesare” disconoscendo addirittura l’autorità della Chiesa e con essa i valori cristiani, perché aiuta i derelitti, domani non si sa. Tutti danno la colpa ai migranti, però nessuno ha mai considerato che queste grandi migrazioni di popoli sono la conseguenza della caduta del blocco sovietico nel lontano 1989. In un libro poco conosciuto, dal titolo “Le idee che mossero il mondo”, un noto intellettuale e politico, Pino Rauti, aveva previsto che con la caduta del blocco comunista un enorme marea di popoli provenienti dalle zone povere della terra si sarebbero riversate in quelle ricche.
RAUTI? UN FASCISTA. MA DI CHE PARLATE?