E dopo il reddito, per favore: varate anche il… tesserino di cittadinanza. Così da dare sollievo ai tanti schiavi del Giornalismo locale.
Benvenuti tra i nuovi poveri. Gente che ha la passione più sfruttata di questo mondo: l’Informazione, appunto. Che sogna il proprio nome su qualche prima pagina provinciale e fa i salti mortali per un tesserino dell’Albo regionale. E mastica amaro. E ingoia di tutto.
L’ultima trovata è di un editore che cerca collaboratori per una Testata web ma senza pagare. Al limite, ogni mese, si sorteggia un qualche dono a sorpresa come premio. Una barzelletta? No, purtroppo. A raccontarci questa genialata è la nota giornalista di Rai3, Livia Blasi.
Nulla di nuovo sotto i ponti del Giornalismo italico, purtroppo. Specie se uno fa tesoro dell’esperienza nostrana, ne ha di storie peggiori di queste da raccontare. Tanti cronisti locali hanno alle spalle sacrifici, spese, false buste paghe, contributi versati da soli, sfruttamento a go go. Tutto per una firma in più, per un mezzo tesserino in tasca, per continuare ad avere spazio.
Dall’altra parte della barricata, a sfruttare appunto, fior di editori resi ricchi da leggi e contributi pubblici, direttori sedicenti illuminati ma complici di un simile andazzo, Ordini e Sindacati ciechi e muti, Circoli utili soltanto per qualche passerella di Caio o Sempronio. Tutto qui: nell’assordante silenzio del resto della baracca.
Schiacciati da tanto schifo, in tanti fanno i conti con la mortificazione di compiti pesanti ma mai retribuiti davvero. Sentendosi isolati quando ci sta un problema serio contro il potente di turno. Oppure emarginati dagli stessi colleghi quando c’è da difendere le proprie molliche. Mai liberi, sempre sotto i piedi di chi può vietare loro di continuare a sognare. Mai difesi, sempre ultimi. In obbligo con il mondo intero.
Può uno così ostaggio di tutti e tutto, prendersi il lusso di raccontare qualche verità su queste nostre Periferie? Voi lo fareste?
Villapiana Lido, 20 gennaio 2019
Verità sulle nostre Periferie, ne abbiamo raccontate tante in passato. Per il desiderio di un tesserino e passione per il giornalismo. Da precari siamo diventati disoccupati e nullatenenti. Dunque, si può. Pazzia? No. Solo crederci fino in fondo. Con editori alle spalle che ne hanno approfittato.
La verità non ha prezzo, la dignità neppure.