Liberté Liberté! Ci fanno un baffo i gilet gialli francesi. Noi abbiamo i Social, teniamo feisbùc. Noi sì che siamo liberi.
Sarà… Apriamolo, allora, il nostro Facebook quotidiano. Vediamo un poco oggi che ci regala la sua home. Restiamo qui a casa nostra, per una volta non voliamo sempre alto, tra fake news e altra immondizia simile. No, vediamo che scriveranno mai gli amici del paese, il vicino di casa: leggiamone i commenti, ammiriamone i post. Passiamo qualche minuto di relax tra una pagina e l’altra.
Basta poco. Ed è subito… orrore. Passi per le continue stragi di sintassi e di congiuntivi, ci siamo abituati ormai… passi per i selfie, ce li facciamo tutti (oddio, qualcuno/a esagera però)… è la violenza quotidiana dispensata nel Social più usato dalle nostre parti che mette i brividi. Volgarità, sessismo, forme (neppure tanto velate) di razzismo: un qualunquismo ignorante che offende la sensibilità comune.
E purtroppo a rendersi protagonisti di tanto sfacelo sono gli adulti (sì: siamo noi). Magari fossero solo timide allusioni: no. La parolaccia gratuita è di casa sul Facebook nostrano. L’offesa è il nuovo Verbo: gli altri sono sempre dei “co.”, devono “sciacquarsi la bocca” (però) se parlano di noi, sono “lecchini”, sono tutta la m. (bip) possibile. Se poi pubblichi un mezzo post sugli immigrati (o contro Salvini & Co.), aspettati anche di peggio.
In effetti, il peggio va in scena proprio quando si parla dell’attualità. In questi casi, è una giungla: tuttologia, ignoranza, violenza verbale… e chi più ne ha più ne metta. Tranquille casalinghe diventano belve, rispettati impiegati si trasformano in Rambo locali, illustri esponenti politici perdono la bussola e la testa (nonché, spesso, il vocabolario). Ed è orda, rissa, immondezzaio di teste e di buone maniere.
Il guaio vero è che a rendere così malfamato il Social mica sono i più giovani: anzi, i ragazzi hanno la loro sintassi (discutibile o meno, magari a volte superficiale ma comunque rispettosa delle regole) e non scantonano quasi mai. No, le peggiori porcherie le devi leggere da parte dei grandi. Siamo noi che roviniamo la piazza digitale, che sputiamo veleno, che non abbiamo rispetto di niente e di nessuno.
Allora, sai che si fa? Vietiamo Facebook agli adulti. Diciamolo: non è cosa nostra. Non ce lo meritiamo. E non c’è altro da dire (purtroppo).
Villapiana, 14 gennaio 2019
E per questo motivo, intelligentemente, i ragazzi Facebook lo snobbano.
Le frustrazioni della propria vita riversate su un social, non ha prezzo. Un appuntamento dallo psicologo ha un prezzo!
😂
Prendiamo esempio dai ragazzi, una volta tanto. Usano Face con creatività, in maniera gioiosa e creativa. Noi no. Dobbiamo litigare, offendere e poi nasconderci sotto la tastiera…. Ma quale democrazia e spazio dove ognuno puó esprimere quello che gli passa per la testa. Aveva ragione Umberto Eco