Che poi, certe
parole restano, sai:
nella schiuma di
una birra tra
amici, come
onde che seguono
onde, vento su
vento, stille di
sale che sorelle
diventano di
creta e sole.
Siediti.
E parliamo
ancora. La sera
arriverà: e sarà
un saluto lieve.
Ma non ora.
Un po’ più
“poi”. Oltre notti
buie, e silenzi,
e assenze.
Nel fumo buono
d’un caffè
amaro.
- Non scrivevo, “così”, da un po’ di tempo. In verità, qualche verso lo avevo pure scritto da qualche parte, tra fogli vari, cellulare e tablet: ma senza pubblicare. Ieri mattina ho scarabocchiato ‘ste quattro emozioni sul mio iPhone mentre cercavo il mio amico Fabio per sapere quando avrei potuto salutare il mio Avvocato di mille battaglie, e tre mila chiacchiere su tutto, Salvatore Sisca. Non sono nulla di che, Salvató, ma sono scritte col cuore e l’infinita gratitudine di chi ha avuto l’onore e il privilegio di averti, a volte, pure come consigliere personale e, spero di poter pensare, soprattutto come Amico. Grazie e punto. Per tutto. Per sempre.
(9 novembre 2018)