Piccole luci accarezzano
la mia solitudine, a
volte: danzano veloci
come farfalle chiare:
raccontano i sospiri
d’un vento più intimo
del solito, cantano
note lievi, dai versi
sconosciuti.
Fermarsi così, sui
loro disegni di cera,
non fa troppo
male, davvero: sto
sospeso. muto.
E aspetto. Che il
Tempo mi ferisca
senza uccidermi
oltre. Ora, qui.
Nella mia illusione
d’imparare ad
amarmi, infine…
(29 novembre 2014)