Oziando, il sole che
scivola dalla fronte ai
palmi sudati, anche
ai disperati capita di
pensare che non è
brutto svegliarsi
ogni tanto.
L’arsura di agosto
accarezza le piccole
cose che ci sono
care: succede anche
a me, quando mi
è chiaro di avere
amato figli non
miei, di desiderare
donne che dormono
in un altro letto.
Ogni giorno, così,
qualcosa muore
ma resta dentro e
racconta che non ha
senso cercare una
ragione a ogni
cosa.
Ci sarà un alito di
vento, oggi: sarà
capace di asciugare
sudori e lacrime…
(2 agosto 2014)