Oro di Cielo
piove sui tetti
ora orfani
dei soliti gatti.
Nella mia
terra è tempo
di luci, olio
fritto nei
vicoli, auguri.
E poi fumo
di caldarroste,
e tanfo di lardo
e pane rosso
e vino cotto.
Socchiudo
gli occhi e sei
lingua viva e
furente nel
vecchio camino:
e caldo buono
nelle ossa
e parola dolce
e vano verbo.
Stanotte è
così. È tutto
questo desiderare
che non dà
sollievo: è il tuo
nome dentro.
È questo
respirare: tenue,
d’eterno
vestito.
E di più non
so scriverti.
(6 dicembre 2017)