L’ultimo ombrellone
mendica sussulti
di sole oltraggiato
dalla prima burrasca
di settembre.
Io e la mia ombra
disegniamo cicatrici
sulla sabbia. I miei
occhi recitano
il rosario del più
improbabile
dei tramonti.
Amo l’autunno
che arriva: e questo
suo mare che è
una tavolozza
d’arcobaleni poveri.
Il mio Jonio ha
i tuoi capelli
indomiti: e il suo
sale è l’amaro
dei tuoi “non so”
che annunciano
follie d’amanti.
E un domani
è possibile
davvero.
(18 settembre 2017)