Come vento,
il respiro dei Poeti
scivola tra le rughe
delle campagne,
si tuffa nei canali,
parla la lingua
delle cicale.
col sibilo
di Zefiro sa andare
oltre il filo spinato e
accarezza l’oro
del futuro pane,
ne assapora piano
il primo sale.
Ora il sole
si riprende il suo
battendo il grigio di
ogni nuvola ribelle:
i corpi si riposano,
i ragazzini sognano,
l’estate arriva.
Sarà vento,
ancora, la voce di
chi sa fare i conti
tra virgole e Versi:
sarà il canto di
una cicala pigra,
sarà la Vita.
- l’immagine usata è di Lidia Nina Stigliano
(21 maggio 2014)