A mezze maniche sull’erba del fossato che gira tutt’attorno il Castello del Vaticano. È una domenica che pare già Primavera nella Capitale.
Pure la Sera regala un soffio tiepido ai visi di chi sta in giro, illudendosi di vedere finanche qualche stella. Nei locali pubblici del rione Prati danno la diretta Tv della Lazio e sognano in grande. Che delusione avranno.
Roma è bella ma… è sempre più vecchia e sporca. Non è una semplice impressione. Per essere una Capitale europea, non ci siamo proprio. In tutto non ci siamo. Finanche nell’assenza di una capillare copertura internet. Roma è fuori dal Tempo. Il suo respiro è antiquato quanto aritmico. Non bastano le mille voci che la scuotono a farla “stare” nel Mondo.
Anche il tassista che ci riporta alla Termini conferma. Da Pescante ad Alemanno, non fa sconti a nessun sindaco degli ultimi decenni capitolini. Come dargli torto? Questa città è in ginocchio, invasa da bancarelle lerce che ti vietano la vista dei monumenti. La monnezza accompagna il tuo passo sui marciapiedi già nelle parti centrali dell’Urbe. I mezzi pubblici su gomma arrivano a ogni morte di papa. A Londra la gente legge per strada, va su internet sui palmari o i tablet, è ordinata. Qui, invece, è una giungla umana senza senso. L’unico interesse generale, quando si frena, è qualche vetrina con gli sconti. E basta. I Romani dormono come e peggio della loro città.
Resta la bellezza di Roma. Che resiste al grigio della pigrizia locale. Che ti dice “torna” comunque. E tu torni. E ami questo posto unico. Pure se ti fa male al cuore vederlo tanto maltrattato. Non ci pensi, che è meglio. Socchiudi gli occhi e cerchi di non sentire i clacson, il rumore, le grida. Non è facile, è una scelta d’Amore. Basta non pensare troppo. Se no, sono guai. Basta volare più in alto delle scarpe che insudiciano questa Capitale che non ha nulla di una Capitale. È altro. Di più o di meno. È Roma.
E tanto solo ti deve bastare.
(12 marzo 2012 – facebook)