La donna che imparò ad amarsi

Un giorno imparerà a non sentirsi in colpa perché è libera. Chi le vuole bene glielo ripete fino all’ossessione. Lei annuisce. Poi si chiude in un mutismo millenario.

La Libertà è una bestia rabbiosa e, se non hai le spalle forti, ti piega in due dal dolore che ti dà alle carni, quasi dovessi subire continue fustigate.

Lavora e cresce i figli. Ma soprattutto ama. Per anni non ha voluto ammettere di esserne capace. Ancora oggi si nasconde dietro un dito quando ne parla: «Ma mica alla mia età si può andare ancora appresso a ‘ste cose da ragazzini». È il suo modo di difendersi dalle cose belle che le capitano. Sì, ha avuto tanto prima di imparare ad amare: ha viaggiato, ha speso, ha visto e preso. Ma il Cuore non lo ha mai ascoltato sino in fondo.

Quante ce ne sono di donne così, che vivono da morte, ritratti in bianco e nero prigioniere di una cornice dorata. In Periferia ce ne sono tante, troppe. Lei era proprio questo: nel petto le scoppiava un dolore immenso e lei pensava fosse qualcosa legata alla pressione. Mille volte aveva bruciore di stomaco e si illudeva che bastasse fare qualcosa per aiutare la digestione. Tutti che la capivano,in quei momenti, ma era una bugia: cosa vuoi capire quando manco sai ascoltare? Pure lei si illudeva di vivere, così. Ed era morta.

Non è stato facile decidere di aprire gli occhi e volare via. Avrebbe potuto comportarsi come le mille altre signore per bene che col piffero mandano al diavolo i mariti e scelgono di essere dignitose custodi della propria Vita. Poteva fare come loro: continuare a godere della buona posizione raggiunta, riempirsi di regali più o meno inutili, magari farsi un amante e illudersi che fosse il grande, il vero Amore. No, lei no.

Lei ha rispolverato i vecchi dischi in vinile. Ha rovistato nei vecchi quaderni in soffitta. Ha riletto le carte ingiallite delle lettere adolescenziali a questo o quell’altro amico del cuore. No, lei no. È bastato avere il coraggio di guardarsi allo specchio ed ecco che si è… rivista. Il dolore nel petto ha ripreso a bussarle dentro come un fuoco, lo stomaco ha morso le ossa: lei no… «Sarà difficile e sarò sola», ha sussurrato. Poi, il turchese vivo del volo.

È stato difficile, spesso l’hanno lasciata sola. Ma vive, eccome vive, adesso. E ama. Non è difficile amare, basta imparare ad amare se stessi. Lei lo ha saputo fare. Proprio questa è stata la sua più grande colpa agli occhi di quelle mogli ipocrite che portano nei letti coniugali l’odore acre dei semi maschili estranei come di quei mariti eterni primogeniti che sanno solo comprarsi l’affetto finanche dei figli. No, lei no. Lei vive, per dio!

Lavora e cresce i figli. Ma non è più una solo una mamma, no. Ora è una Donna. Orgogliosa di esserlo, leale con chi le respira dappresso. Non ha bisogno più di alcuna maschera. Le bastano i suoi vinili, i vecchi quaderni, una passeggiata al mare. Ha imparato ad amare, non è stato semplice. Ma c’è riuscita e niente e nessuno la farà tornare indietro. È troppo bello macchiarsi del turchese vivo d’un volo.

Ha atteso tanto questo Tempo. Infine è stato il momento. Il Suo momento. Per Sempre.

(5 aprile 2012 – facebook)

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