In fila, muto, eccolo
l’esercito degli eterni
tengo famiglia. In coda
per un’ultima mollica,
per la parola buona, quella
che conta di più, per
dare un senso al bisogno
che sempre si respira.
Piangono e ridono, questi
maledetti miei fratelli, Senza
mai un pensiero. E lottano
senza mai rischiare.
Questa carne marcia
affossa i miei giovani, scioglie
nell’acido del nulla i loro
sogni. Questo sangue morto
uccide il mio Sud, l’Italia
che l’invase.
Sono loro che scolpiscono
le lapidi più pesanti da
sempre: loro. Muti disertori
d’una terra puttana.
(2 settembre 2013)