«Sapessi che bell’incontro». La collega parla e riparla. Il tema riguarda il recente incontro organizzato dal Circolo della Stampa a Sibari, ospite la giornalista Tiziana Ferrario.
«Quella sì che ha coraggio», mi dice la mia amica. E mi descrive l’accaduto. Con la Ferrario a predicare di libertà di cronaca senza risparmiare bacchettate al direttore del Tg1 Minzolini.
Che coraggio, ‘sta Ferrario. E che coraggio ‘sto Circolo della Stampa della Sibaritide. Il mestiere del cronista è duro e loro ne parlano. Ma mica chiamando un disgraziato qualunque della zona, di quelli che hanno cause di lavoro con le varie «Province Cosentine» o le nuove «Calabria Ora» o insospettati «Quotidiani», Gazzette del Sud» o Tv locali. Ennò, ci mancherebbe altro.
Il Coraggio jonico ha meccanismi particolari. Basta leggere certi giornalisti nostrani, o intellettuali o politici della zona quando si sbracano qua su Facebook. Oh, come si indignano se Berlusconi va a puttane. E come puntano il dito se Santoro va via dalla Rai. Ma se, che ne so, Buonofiglio viene cacciato dalla «Gazzetta» o la Pisani perde il posto in quel di «TeleA1»? Silenzio.
Vuoi non coltivare qualche sospetto in questa giungla di belle premesse? Sì, è lecito farlo. Occhio, «prEmesse» e non «prOmesse», perché questa è la Terra degli annunci a sensazione. Delle progettualità positive. Dei paroloni serviti già a colazione per farti venire il mal di pancia subito subito. «Io credo che si debba fare qualcosa per questa città – mi annuncia l’amico illuminato – Ma aspettiamo e poi vediamo… che dobbiamo essere diversi dagli altri, formare Commissioni, studiare, studiare…». Oddio, studiare? Ma mica ce l’ho più la testa buona per rimettermi sui libri.
Sono vecchio. Forse non nell’animo ma conta? Le ho sentite tutte ‘ste canzoni belle? Intanto mi levavano i treni e le stazioni. Chiudevano le scuole e gli ospedali. La gente moriva sulla 106 o partiva col Crotone-Milano. Per non dire dei giornali che chiudevano e degli altri che leccavano il culo. E dei matti che avevano il sogno di informare davvero, «costi quel che costi», mentre i furbi bussavano ai salotti buoni per garantirsi il proprio posto al sole.
Me lo dire che cacchio c’entra la Ferrario, allora? E cosa vi arrabbiate sui post delle mia amiche di Fb che pubblicano delle classifiche? E cosa mi cancellate ogni volta che non vi piace ciò che dico? Che cacchio è ‘sta Libertà che se uno stona è morto? Me lo spiegate che ne sarà di noi, così?
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Rileggo ‘sta nota e non capisco manco io cosa voglia dire. O forse sì? Ma è scritta bene, me lo dico da solo, e comunque non è molto peggio di tanta altra «roba» che qua spacciano come alta Filosofia, fine Saggistica, lieta Poesia o, peggio. Illuminazione Divina. E allora ce la lasciamo e buona notte ai suonatori.
Il resto fatelo Voialtri, se ne avete voglia. In caso contrario, fatevi raccontare cos’ha detto la Ferrario…
(9 giugno 2011 – facebook)